In un momento storico in cui, almeno a livello cittadino, la vita dei partiti sembra languire, con uno scarsissimo confronto anche su tematiche politiche e sociali di primaria importanza come i possibili tagli al Presidio sanitario di Campizzi per il quale è sparito il progetto della “casa della salute”, i Giovani democratici hanno ufficializzato il proprio circolo a Petilia Policastro, dedicandolo al compianto sindaco Michael Angelo Tavernese e chiamando alla propria segreteria Davide Marrazzo, studente petilino . Ad ospitare la presentazione dell’associazione giovanile democratica, la storica sede del Partito democratico alla presenza non solo del segretario cittadino Salvatore Carvelli affiancato dal consigliere comunale Amedeo Nicolazzi, ma anche del commissario provinciale Nicola Belcastro, dell’onorevole Nicodemo Oliverio che hanno affiancato il neo segretario al tavolo della presidenza unitamente a Giuseppe Dell’Aquila ed Alessia Vona, rispettivamente membro della direzione nazionale e della delegazione regionale del movimento giovanile del Partito democratico. Alla presenza delle delegazioni delle cittadine limitrofe dello stesso movimento, l’incontro è stato cordinato da Antonio Saporito, studente petilino e membro di un circolo romano dello stesso movimento. Non solo l’entusiasmo tipicamente giovanile negli interventi dei vari partecipanti all’incontro, ma anche alcune importanti proposte che potrebbero consentire ai Giovani democratici di meglio radicarsi nel territorio provinciale. Fra queste quella di un cordinamento zonale dello stesso movimento e la richiesta, da parte dello stesso Davide Marrazzo rivolto agli esponenti petilini del Pd “di prestare maggiore attenzione al mondo giovanile che attraverso il nostro circolo attesta la propria voglia di confronto nella stessa Petilia”. Incoraggiamenti agli stessi giovani sono venuti oltre che dal segretario cittadino del Pd Salvatore Carvelli e dal commissario Nicola Belcastro che hanno assicurato al movimento giovanile l’attenzione del Partito. Concludendo l’incontro, l’on. Nicodemo Oliverio si è augurato che il circolo dei Giovani democratici come quello del Pd possano essere dei luoghi in cui, oltre al circolare delle idee ed alla crescita di democrazia, possano crearsi quei saldi rapporti personali la cui importanza non appartiene solo alla sfera della politica. Francesco Rizza
mercoledì 24 novembre 2010
venerdì 12 novembre 2010
Assemblea/Tesseramento GD fissata nel giorno 20/11/2010
mercoledì 13 ottobre 2010
Bersani ospite a "Che Tempo che Fa"
La "seconda fase del berlusconismo", rischiosa, secondo il segretario, per la tenuta dei pilastri del nostro sistema democratico, i punti oscuri per l'opposizione riguardo al federalismo di Tremonti, le eventuali elezioni anticipate e la costruzione di un'alternativa aprendo al centro e alle forze che si considerano di "centro-sinistra" e pronte a governare.
Bersani rilancia così l'azione del partito per poter dire le stesse cose "a Varese e a Napoli", prendendo in mano la bandiera di un vero federalismo solidale, rifiutando schemi fallimentari come l'Unione del centrosinistra. Il Pd prova perciò a sfidare la Lega sui suoi temi e sul suo territorio senza risparmiare qualche frecciatina a Fini (protagonista di un "terzismo da Don Abbondio", come lo ha definito Bersani).
Nel Partito Democratico sembrano messe temporaneamente da parte le divisioni interne, sfociate nelle scorse settimane con il "documento dei 75", promosso da Veltroni, Fioroni e Gentiloni. Il centrosinistra avverte aria di elezioni anticipate (già in primavera come ha detto il segretario del Pd da Fazio), mentre un governo tecnico d'emergenza, che metta mano alla legge elettorale, è un'ipotesi che continua a rimanere sullo sfondo.
lunedì 11 ottobre 2010
Si è riunita sabato a Crotone una partecipatissima direzione provinciale dei Giovani Democratici. Nasce La federazione degli studenti
Sabato scorso a Crotone si è riunita, nella sede provinciale del PD, la direzione provinciale dei Giovani Democratici allargata a tutti i ragazzi che continuano ad avvicinarsi all’organizzazione. Molti i temi trattati nei numerosi interventi, ad iniziare dagli ultimi fatti che vedono protagonista la Riforma Gelmini, dei numerosi tagli che essa ha portato al servizio della scuola pubblica. Si è discusso poi della situazione politica provinciale, dello stato di allerta sociale che ormai si avverte su tutto il territorio provinciale.
L’immobilismo politico creativo del centro-destra che amministra la nostra provincia, dice Dell’Aquila, ci sta portando all’isolamento. E’ impensabile vedere un’amministrazione provinciale che da un anno e mezzo di amministrazione non conosce altre vie se non quelle propagandistiche che, sulla scia di quelle nazionali, stanno portando il paese alla deriva.
A gran voce i giovani democratici chiedono: Dov’è finita la famosa bonifica? Dov’è finito tutto quell’interesse mostrato al mondo dell’edilizia scolastica? La situazione che sta vivendo, per esempio, la scuola media superiore di Petilia Policastro ne è un modello esemplare. Dov’è finita la politica brillante sull’agricoltura che avevano promesso nel mese di agosto provincia e regione? Dove sono i tavoli per rilanciare il turismo? Dove sono i tanto enunciati temi ambientali che aiutino a migliorare la situazione ecologica della nostra provincia?
Noi Giovani Democratici, prosegue Dell’Aquila, avvieremo al più presto iniziative mirate su tutto il territorio provinciale, apriremo circoli GD in più comuni e all’interno di essi creeremo dibattiti costruttivi e propositivi. C’è bisogno di tornare in mezzo alla gente, parlare con loro e fargli capire che c’è un partito, il PD, in grado di ritornare a risolvere i loro problemi ed in grado di far percepire che è in corso un forte processo di rinnovamento. La direzione di sabato è stata la prova evidente che esiste un vivaio largo ed ampio di Giovani Democratici nella provincia di Crotone, che sta cercando di farsi largo ed organizzarsi al meglio per fornire suggerimenti e proposte al PD e ai cittadini. Cercando, con il nostro contributo, di far parte di quel processo Riformista, di cui il PD e i GD possono e devono essere i grandi protagonisti.
Durante la direzione di sabato è stato creato, inoltre, un comitato promotore della FdS (Federazione degli Studenti – il movimento all’interno delle scuole dei Giovani Democratici) e sono stati nominati i referenti di circolo per sei comuni: Paolo Garofalo (Scandale), Francesco Scalise (Strongoli), Davide Marrazzo (Petilia Policastro), Antonio Pace (Cirò Marina), Giovanna Lonetti (Melissa), Oreste Sabatino (Sannicola dell’Alto).
lunedì 4 ottobre 2010
I GD della provincia di Crotone a sostegno degli studenti
Come Giovani Democratici della provincia di Crotone, vogliamo dar voce ai molti studenti che stanno subendo, a causa delle nuove direttive previste dalla riforma Gelmini sulla scuola, numerosi disagi riguardo gli orari degli autobus che effettuano il trasporto studenti.
Infatti, da quest’anno le scuole medie superiori, non solo si sono visti privati di numerose agevolazioni a causa dei troppi e continui tagli verso la scuola, ma si sono visti anche stravolgere l’orario delle lezioni. L’orario di ogni singola lezione non sarà più di 50 minuti ma 60, contribuendo all’aumento dei disagi provocato dal mancato adeguamento del trasporto autobus ai nuovi orari in questione.
Il nostro intento è sollecitare i dirigenti scolastici e i dirigenti dell’azienda di trasporti a una discussione che porti ad una soluzione, cercando di far combaciare gli orari d’uscita delle singole scuole con gli orari di partenza degli autobus facendo si che gli studenti non debbano, necessariamente, aspettare ore ed ore fuori dalle strutture l’autobus che li porti al loro paese. Cercare di offrire un servizio sempre migliore ai tanti studenti che dai loro paesi si spostano per istruirsi, non per giocare, e che fanno già fatica a viaggiare tutti i giorni visto lo stato in cui versano gran parte delle nostre strade provinciali.
Travaglio a proposito dell'attentato a Belpietro
domenica 3 ottobre 2010
Lodo Lega, la banda armata non è più reato!
In origine, i capi di imputazione formulati dal procuratore Guido Papalia sulla scorta di indagini della Digos e di copiose intercettazioni telefoniche, in cui molti protagonisti parlavano di fucili e armi varie, erano tre: attentato alla Costituzione, attentato all’unità e all’integrità dello Stato, costituzione di una struttura paramilitare fuorilegge. Ma i primi due, con un’altra “legge ad Legam”, furono di fatto depenalizzati (restano soltanto in caso di effettivo uso della violenza) nel 2005 dal centrodestra ai tempi del secondo governo Berlusconi. Restava in piedi il terzo, quello cancellato dal decreto La Russa-Calderoli. I leader leghisti rinviati a giudizio si erano già salvati dal processo grazie al solito voto impunitario del Parlamento, che li aveva dichiarati “insindacabili”, come se costituire una banda paramilitare rientrasse fra i reati di opinione degli eletti dal popolo. Papalia ricorse alla Corte costituzionale con due conflitti di attribuzioni fra poteri dello Stato contro la Camera, ma non riuscì a ottenere ragione. Restavano imputate 36 persone, fra le quali Giampaolo Gobbo, segretario della Liga Veneta e sindaco di Treviso e il deputato Matteo Bragantini. Ma ieri, nella prima udienza del processo al Tribunale di Verona, si è alzata l’avvocatessa Patrizia Esposito segnalando ai giudici che anche il reato superstite sta per evaporare: basta aspettare il 9 ottobre e tutti gli imputati dovranno essere assolti per legge. Stupore generale: nessuno se n’era accorto. Al Tribunale non è rimasto che prenderne atto e rinviare il dibattimento al 19 novembre, in attesa dell’entrata in vigore del decreto. Dopodiché il processo riposerà in pace per sempre. Le camicie verdi e i loro mandanti possono dormire sonni tranquilli. Il Partito dell’Amore, sempre pronto a denunciare il “clima di odio che può degenerare in violenza”, ha depenalizzato la banda armata. Per l’“associazione a delinquere dei magistrati” denunciata da B., invece, si procederà quanto prima alla fucilazione.
mercoledì 29 settembre 2010
Bindi in aula: Berlusconi si dimetta, deputati comprati
Roma, 29 set. (Apcom) - Duro intervento in aula contro il Premier Silvio Berlusconi e il suo discorso sul Governo alla Camera dalla Vicepresidente di Montecitorio Rosy Bindi, presidente dell'Assemblea nazionale del Pd. Bindi ha invitato senza mezzi termini Berlusconi a presentare "oggi stesso le dimissioni da Presidente del Consiglio" per "consentire la nascita di un Governo di transizione fino alle elezioni che affronti con serietà le emergenze del Paese e la riforma della legge elettorale".
Bindi ha sottolineato infatti che se anche i numeri sulla fiducia a Montecitorio consentiranno al Governo di andare avanti, il suo stesso discorso è stata espressione di "una debolezza non guaribile" di esecutivo e magggioranza. Al punto da costringere il Premier a chiedere in aula voti a favore della fiducia anche a singoli parlamentari eletti nelle liste di opposizione.
''Altro che appello - ha accusato Bindi rivolto al banco del Premier- ai moderati. Lei ha fatto una compravendita di deputati". E "giustamente Bersani l' ha definita sintomo di corruzione". Ma "se non era possibile fare chiarezza all'interno della sua maggioranza- ha detto ancora Bindi - almeno un pò di onestà sarebbe stata richiesta".
lunedì 27 settembre 2010
Annunci torneo
domenica 26 settembre 2010
Videomessaggio Fini
Il discorso del presidente della Camera sulla vicenda della casa di Montecarlo: "Mai sfiorato da sospetti, se la casa è di Giancarlo Tulliani lascio la presidenza".
"Lo spettacolo offerto dalla politica è deprimente: non si parla dei problemi del paese. E' stata un'ossessiva campagna giornalistica per costringermi alle dimissioni". Poi continua: "Io non urlo contro la magistratura. Ho chiesto a Tulliani di lasciare la casa e l'ho fatto con toni tutt'altro che garbati". Fini conclude: "Per quanto mi riguarda, posso dire di avere la coscienza a posto"
Guarda il Video!
L'addio a Pietro Mirabelli
In una giornata iniziata con una pioggia insistente la comunità di Pagliarelle si è preparata alla celebrazione dei funerali di Pietro Mirabelli, lo sfortunato minatore che ha perso la vita in un incidente sul lavoro in una galleria Svizzera, precisamente a Sigirino, nelle vicinanze di Lugano.
Alle ore 15,00 un lungo e silenzioso corteo, preceduto da un picchetto di minatori con blusa e casco di lavoro, dai gonfaloni comunali di Petilia Policastro e Mesoraca e dal Labaro della sezione di Pagliarelle degli invalidi sul lavoro, si è avviato sotto la pioggia ad accogliere le spoglie di Pietro alla periferia della frazione. All'arrivo della macchina mortuaria, improvvisamente è smesso di piovere e piano piano il sole ha fatto capolino tra le nuvole, rendendo possibile la celebrazione dei funerali all'aperto, sulla piazzetta che lo stesso Pietro aveva voluto che fosse dedicata ai minatori e dove svetta il “suo” monumento al minatore. Una fortunata coincidenza che non è passata inosservata.
Ad officiare la cerimonia mons. Francesco Frandina, vicario e delegato del Vescovo, affiancato da don Pasquale Marrazzo e dal diacono Franco Crisà.
Alla mesta cerimonia, altre ad una grande folla di parenti, compaesani, amici e gente comune, erano presenti il sindaco di Petilia Policastro Dionigi Fera con tutta la giunta comunale, le rappresentanze comunali di Mesoraca e Cotronei, guidate rispettivamente dal sindaco Armando Foresta e dal vicesindaco Luigi Greco, l'assessore provinciale al lavoro Pietro Durante, una rappresentanza della Alp Transit (la ditta dove Pietro lavorava), numerosi rappresentanti sindacali e alcuni amici della Toscana, conosciuti da Pietro nei circa 12 anni trascorsi a lavorare nella Cavet.
Durante l'omelia mons. Frandina ha porto alla famiglia il cordoglio dell'Arvivescovo Graziani ed ha affermato che Pietro è da considerare un martire, ricordandone la religiosità, l'altruismo, l'attaccamento alla famiglia e al lavoro.
Dopo la cerimonia religiosa hanno preso la parola il sindaco Dionigi Fera, l'assessore provinciale al lavoro Pietro Durante, il sindaco di Mesoraca Armando Foresta, gli amici d'infanzia rappresentati da Tonino Venneri, un sindacalista della CGIL nazionale, una giornalista toscana, mentre una studentessa, a nome di tutti i ragazzi di Pagliarelle ha letto un ricordo di Pietro. Nei loro interventi tutti hanno ricordato l'eroismo di Pietro, il suo grande impegno per la sicurezza sul lavoro e per mantenere alta la guardia sui problemi dei minatori. Ha preso poi la parola il cognato di Pietro, Roberto MIrabelli, che, ringraziando tutte le autorità e la popolazione presenti, ha annunciato il licenziamento unico.
Infine si è ricomposto il corteo che ha raggiunto il cimitero di Pagliarelle, dove la salma sarà tumulata.